lunedì 23 novembre 2009
RIPARTITO IL LARGE HADRON COLLIDER
Fasci di particelle circolano nuovamente nel Lage Hadron Collider (Lhc), l’acceleratore più grande del mondo, tornato in funzione al Cern di Ginevra dopo una pausa di oltre un anno. I primi fasci di particelle - ha annunciato ieri sera il Cern - sono stati fatti circolare in senso orario, già poche ore dopo le prime iniezioni. Adesso si faranno circolare le particelle anche nell’altra direzione, ha detto il portavoce del Cern James Gillies.
«È formidabile vedere di nuovo circolare i fasci nel Lhc», ha dichiarato il direttore generale del Cern Rolf Heurer. «Abbiamo ancora della strada da fare per poter cominciare a fare fisica, ma questo avvio è un grande passo in avanti», ha aggiunto. Il Large Hadron Collider era stato avviato per la prima volta oltre un anno fa, il 10 settembre 2008, ma un guasto sopraggiunto pochi giorni dopo lo aveva condannato ad una lunghissima pausa forzata per le riparazioni. L’acceleratore - un anello sotterraneo di 27 km - è ripartito nel pomeriggio ed un fascio in circolazione ha potuto essere stabilito alle ore 22, ha precisato il Cern. «È una tappa importante nella prospettiva dei primi risultati di fisica, attesi nel 2010», commentano al Cern in attesa delle prime collisioni.
«Rispetto ad un anno fa, capiamo molto meglio l’Lhc», ha spiegato Steve Myers, direttore degli acceleratori. «Abbiamo imparato le lezioni dell’esperienza ed abbiamo messo a punto una tecnologia che ci consente di andare avanti. E così che si compiono progressi», ha aggiunto. La prossima tappa importante sarà costituita dalle collisioni a bassa energia, attese tra circa una settimana, scrive il Cern in un comunicato. Poi sarà fatta salire l’energia dei fasci di particelle in circolazione nell’acceleratore, per preparare le collisioni a 7 Tev l’anno prossimo. Grazie alle collisioni, i ricercatori del Cern prevedono di scoprire particelle elementari mai osservate. L’acceleratore dovrà ricreare le condizioni esistenti subito dopo il Big Bang e mira a catturare il Bosone di Higgs, chiamato anche la particella di Dio, grazie al quale esiste la massa.
L’Lhc era stato riacceso una decina di giorni fa, ma fino a questa notte il fascio di protoni era stato attivato in modo da percorrere solo singoli settori della macchina. Il 19 settembre 2008 si era verificato il guasto che ha imposto una lunghissima pausa all’acceleratore. E per finire, pochi giorni fa una briciola di pane aveva bloccato l’erogazione di elettricità necessaria a far funzionare l’acceleratore. Risolti i problemi e scongiurate maledizioni e paure, adesso tutto è molto diverso. Tanto che nei prossimi giorni si tenterà di raggiungere l’energia di 1,2 TeV: un record per la fisica contemporanea. Le premesse per il successo ci sono tutte perchè, sono convinti i ricercatori, il lungo stop al funzionamento dell’acceleratore non è stato una pausa: si è lavorato moltissimo per aumentare la sicurezza e confinare al massimo eventuali guasti, in modo che possano interessare soltanto settori ristretti della macchina. Alla fine riceratori e tecnici hanno imparato a conoscere molto più a fondo la macchina gigantesca, al punto da essere convinti di poter recuperare velocemente il tempo perduto, anche nella corsa con il concorrente americano, il Tevatron del Fermilab.
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