giovedì 5 novembre 2009
COMUNICAZIONE TRA CELLULE NERVOSE ANCHE SENZA SINAPSI
I neuroni comunicano attraverso le sinapsi: è quanto si legge qualunque manuale di biologia o di neuroscienze. Ora questa nozione dovrà essere modificata perché un gruppo di ricerca dell’Università di Szeged, in Ungheria, ha scoperto che alcuni neuroni per comunicare bypassano del tutto la sinapsi, utilizzando l'emissione di neurotrasmettitori nello spazio tra le cellule, che investe i neuroni circostanti.
Il risultato, riferito in un articolo apparso sulla rivista "Nature", è venuto studiando gli interneuroni, comuni nella corteccia cerebrale, una regione che riveste un ruolo cruciale in molte funzioni cerebrali, tra cui memoria, attenzione e linguaggio.
Precedenti studi hanno mostrato come gli interneuroni possano inibire l’attivazione di altre cellule nervose rilasciando il neurotrasmettitore GABA (acido gamma-aminobutirico), che tipicamente trasmette i messaggi lungo le sinapsi. Tuttavia, alcuni studi hanno mostrato che il GABA può diffondere anche nello spazio extracellulare, dove veicola il messaggio tra neuroni non connessi tra loro da sinapsi. Gli studiosi tuttavia ritenevano che per avere una quantità sufficiente di GABA occorresse l’attivazione di molti neuroni contemporaneamente.
Per verifcare questa ipotesi, i ricercatori ungheresi hanno analizzato campioni di interneuroni umani e murini, che possiedono assoni molto ramificati e riccamente dotati di siti da cui il GABA può essere rilasciato nello spazio extracellulare. I ricercatori hanno potuto riscontrare come solo 11 dei 50 siti di rilascio esaminati corrispondessero a sinapsi. Ulteriori sperimentazioni hanno poi confermato che un solo interneurone, se stimolato, rilascia abbastanza GABA da inibire l’attività dei neuroni circostanti non connessi da sinapsi.
Si è scoperto inoltre che gli interneuroni contengono recettori sensibili a livelli di GABA molto bassi, il che fa ipotizzare che essi siano “progettati” per comunicare tra loro così come con altri tipi di cellule. Gli stessi recettori sono sensibili anche ai neurosteroidi.
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