lunedì 23 novembre 2009

RECUPERARE ENERGIA DALLE TURBOLENZE


I materiali piezoelettriciti consentono di convertire l'energia cinetica in elettricità, ma finora le applicazioni sono rimaste limitate per lo più all'elettronica di consumo.

Ora un gruppo di ricerca del City College di New York (CCNY) sta sviluppando questo tipo di tecnologia al fine di generare elettricità su scala più ampia e montarli su automobili e aeroplani: sulla carrozzeria di un'auto o sulla fusoliera di un velivolo, potrebbero produrre una discreta tensione elettrica per effetto delle vibrazioni. L'intensità di corrente non sarebbe ovviamente sufficiente a muovere un veicolo, ma potrebbe caricare una batteria e alimentare così tutti quei dispositivi elettrici secondari che attualmente sottraggono potenza al motore principale, facendo aumentare i consumi.

Presentati al 62-esimo Convegno della Divisione di fluidodinamica dell'American Physical Society (APS) in corso a Minneapolis, negli Stati Uniti, da Yiannis Andreopoulos, professore al CCNY, misurano ciascuno 1,5 x 2,5 centimetri, e potrebbero essere ulteriormente sviluppati sulla base dei modelli delle forze fisiche in gioco nelle diverse situazioni.

“Posti per esempio nella parte posteriore di un veicolo, o in corrispondenza di una qualunque superficie su cui si instaura una turbolenza, il flusso d'aria metterebbe in risonanza questi dispositivi piezoelettrici”, ha commentato Andreopoulos presentando i dati di uno studio nella galleria del vento. "In questo modo sarebbe possibile recuperare almeno in parte l'energia che andrebbe altrimenti dispersa”.

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