lunedì 14 dicembre 2009

L'ALLUVIONE CHE ORIGINO' IL MEDITERRANEO


Un'alluvione catastrofica, di proporzioni mai viste, la più grande che abbia conosciuto il nostro Pianeta. È quella che circa 5,33 milioni di anni fa ha portato al riempimento del bacino del Mediterraneo, dopo che lo spostamento delle zolle dei continenti lo aveva isolato completamente dall’Atlantico (alla fine del Miocene), portandolo a essiccarsi gradualmente durante quella che è nota come la "crisi di salinità".

Sono i ricercatori spagnoli del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica (CSIC) gli autori di uno studio che oggi rivela i dettagli della colossale inondazione che ha riportato in vita il Mare Nostrum. L’indagine, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha permesso agli esperti di stabilire che tale processo di riempimento non è stato per nulla lento: tutto sarebbe avvenuto nell'arco di 2 anni al massimo e non nel corso di 10mila anni, come altre teorie vorrebbero.

Secondo gli scienziati, infatti, quando (nell’era geologica dello Zancleano) le acque dell’Atlantico sono riuscite a fluire nuovamente attraverso lo stretto di Gibilterra in quella che ormai era sostanzialmente una valle disseccata, si è verificata una vera e propria inondazione catastrofica. Il livello del mare si è alzato rapidamente, con picchi massimi di 10 metri al giorno, e in breve tempo il bacino ha accolto il 90 per cento delle sue acque. Così, tramite l'alluvione Zancleana, il Mediterraneo è tornato a essere un mare.

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