giovedì 1 ottobre 2009

TERREMOTO DI 7,6 GRADI AL LARGO DI SUMATRA


Un terremoto di 7,6 gradi della scala Richter è stato registrato alle 12,16 (ora italiana) in Indonesia. L'epicentro è stato posizionato a 50 km da Padang, appena al largo della costa occidentale di Sumatra, alla profondità di 80 km. Dopo circa 20 minuti c'è stata una seconda scossa di 5,5 gradi, ma più profonda. Le vittime accertate sono già tra le 100 e le 200 e secondo le autorità ci sono migliaia di corpi sotto le macerie e non si sa quanti potranno essere estratti ancora in vita. Il capo dell’Unità di crisi del ministero della Salute Indonesiano, Rustam Pakaya, ha già stimato mille possibili vittime, ma per i bilanci è ancora troppo presto essendo ancora in corso, tra mille difficoltà, l'opera dei soccorritori.
VIGILANZA TSUNAMI - Non è stato diramato alcun allarme tsunami ma solo un avviso di vigilanza cancellato dopo poco più di un'ora. Sulla costa di Sumatra si è registato un aumento del livello del mare di 0,27 metri circa mezz'ora dopo il sisma. Il sisma è stato sentito distintamente anche a Kuala Lumpur, capitale della Malaysia, e a Singapore. Nella città-Stato, distante 450 km dall'epicentro, alcuni grattacieli sono stati evacuati per precauzione.
LA CONTA DELLE VITTIME - Secondo le notizie ufficiali diramate dal governo i morti accertati potrebbero essere fino a 200 ma, come detto, migliaia di persone sono intrappolate sotto le macerie, tra le quali quelle dell'ospedale e quindi tutti i numeri sono al momento da valutare con cautela. A Padang, una città di 900 mila abitanti nell'isola di Sumatra, secondo le prime risultanze risultano danneggiate case e ponti; un testimone ha riferito di incendi scoppiati e di un hotel crollato. L'Agenzia sismologica indonesiana ha riferito che «edifici di grandi dimensioni sono andati distrutti» e che «le comunicazioni sono interrotte». Difficili anche i collegamenti a causa delle frane che hanno interessato le strade, chiuso l'aeroporto con il tetto del terminal crollato. Nessuna notizia da Pariaman, città di 100 mila abitanti a pochi chilometri dall'epicentro, dove si temono danni e vittime. Secondo la Farnesina, al momento non risulta nessun italiano coinvolto nel sisma indonesiano, ma gli accertamenti proseguono fanno sapere dal ministero degli Esteri.
LE COINCIDENZE - Straordinarie le coincidenze, che forse coincidenze non sono, tra gli episodi attuali, con il sisma di martedì alle isole Samoa, e quanto avvenne nel dicembre 2004, che culminò con il disastroso tsunami nell'oceano Indiano. Il 23 dicembre 2004 avvenne un terremoto di 8,1 gradi Richter al largo dell'isola Macquarie (all'epoca il sisma più forte in 14 mesi) al confine delle placche tettoniche pacifica e indo-australiana. Dopo 58 ore (meno di due giorni e mezzo) si scatenò il sisma di 9,1 gradi a Sumatra che innescò il maremoto e che insieme provocarono circa 250 mila vittime. Ipotizzabile il collegamento tra i due episodi del 2004: un forte sisma rese probabilmente instabile la placca indo-australiana, che (in parte) recuperò l'equilibrio con il terremoto a Sumatra. Martedì c'è stato il sisma di 8-8,3 gradi a Samoa (il più forte degli ultimi due anni), che coinvolge sempre le stesse due placche tettoniche, e a distanza di circa 16 ore è avvenuto un altro terremoto con epicentro non troppo distante da quello del 26 dicembre 2004 ma sempre sulla stessa linea di subduzione. Inoltre il 28 marzo 2005 avvenne una scossa di 8,6 gradi che provocò circa mille morti e causò un piccolo tsunami con epicentro sull'isola Nias, a poche decine di chilometri a nord-ovest dal luogo dove è avvenuto il sisma odierno.

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