sabato 19 dicembre 2009
RITORNO SULLA LUNA
Entro la fine del prossimo decennio l'uomo tornerà sulla Luna. Poi, poco più in là, scenderà su un satellite di Marte e infine calcherà le polveri del Pianeta Rosso. Sono i piani inclusi in un rapporto esclusivo apparso sulle pagine dell'autorevole rivista scientifica ScienceInsider, che rivela i contenuti di un summit avvenuto giovedì tra il presidente americano Barack Obama e l'amministratore delegato della Nasa Charles Bolden. Secondo queste indiscrezioni, Obama chiederà al Congresso un miliardo di dollari in più da consegnare alla Nasa per sviluppare i progetti che nei prossimi anni riporteranno l'uomo oltre l'atmosfera terrestre. Con questa cifra, che va ad aggiungersi ai 16 miliardi di dollari per il 2011, l'ente spaziale americano dovrebbe costruire un nuovo razzo, che andrà a sostituire Ares I e Ares V.
Questi ultimi erano stati ideati attorno al 2004, quando Bush rilanciò la conquista spaziale umana. Ares I avrebbe dovuto portare la capsula Orion, con 4 astronauti a bordo, attorno alla Terra e da lì questi avrebbero potuto attraccare alla Stazione spaziale o attendere l'arrivo di Ares V. Questo lanciatore sarebbe stato molto più potente del primo e avrebbe permesso di portare in orbita terrestre il modulo lunare e una volta agganciatosi ad Orion di spingere modulo e uomini verso la Luna. Il nuovo razzo invece, stando a quanto appare su ScienceInsider, dovrebbe essere in grado da solo di lanciare verso altri corpi del sistema solare sia gli uomini che il modulo per l'atterraggio. Tutto dovrebbe essere pronto entro il 2018. Quindi diventa ragionevole ipotizzare che l'uomo potrà ritornare sul suolo lunare con una base permanente a partire dal 2020.
Ma sarà sufficiente il miliardo di dollari in più per raggiungere questi obiettivi? Stando a quanto si sa della commissione Augustine la risposta sarebbe negativa. Questa commissione è stata voluta da Obama perché studiasse cosa sarebbe meglio realizzare per l'esplorazione umana dello spazio, tenendo conto del budget della Nasa. Augustine concluse che, per andare sulla Luna entro il 2020, sarebbero stati necessari 3 miliardi di dollari in più. Come pensa allora Obama di raggiungere gli stessi obiettivi sollecitando un aumento di un solo miliardo di dollari? Chiedendo ad altre agenzie spaziali (quella europea, giapponese e canadese) di occuparsi della costruzione del modulo di atterraggio lunare, che in futuro, potrà essere usato anche per l'esplorazione di Marte.
Ma questi Paesi sapranno raccogliere la sfida? Questa e altre domande rimangono aperte. Che ne sarà di Ares I, del quale un primo prototipo è stato lanciato a fine ottobre. Verrà abbandonato e secondo Buzz Aldrin, il secondo uomo ad essere sceso sulla Luna, senza alcun rimpianto. «Il lancio del prototipo - ha detto l'ex astronauta - è avvenuto solo per questioni politiche, ma non ha dato alcun contributo allo sviluppo di un nuovo lanciatore. E Ares V, al momento, non è che un insieme di carte, ben lontano dall'essere un vero progetto. Per l'esplorazione dello spazio profondo abbiamo bisogno di un vero razzo di nuova concezione, più potente dei precedenti».
E come si raggiungerà la Stazione spaziale se lo Shuttle andrà in pensione l'anno prossimo? «Si deve dare spazio alle industrie private - sostiene Aldrin - che sono molto vicine alla possibilità di costruire macchine in grado di arrivare fin lassù». Intanto la società SpaceX ha fatto sapere in questi giorni che è pronta a lanciare verso la stazione orbitante una propria capsula (che potrebbe anche servire per il trasporto di uomini) entro il 2010. Ora si attende la parola ufficiale di Obama, che potrebbe arrivare tra la fine dell'anno e l'inizio del 2010.
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