mercoledì 23 dicembre 2009

CHIESA E TEMPLARI, UN IDILLIO CONCLUSO?

1 commento:

  1. Grazie per la segnalazione di questo video-intervista. Ancor di più si rafforza in me la convinzione che la suadente d.ssa Frale possa rappresentare, come ho scritto nel mio recente libro "Templari: il vero segreto", una "soave" e simpatica "apri-pista" in un progetto vaticano per la ricostruzione di un Ordine Templare. A differenza di quanto si affermava in passato, da parte della Chiesa di Roma, oggi un funzionario vaticano come la Frale inverte la rotta e parla di "sospensione" dell'Ordine del Tempio e non di soppressione...! Si veda, in tal senso, quanto descritto nel sito dell'Archivio Segreto Vaticano (http://asv.vatican.va/it/doc/1308.htm) "... il papa, sentito il parere dei padri conciliari, decise di sopprimere l’ordine «con norma irreformabile e perpetua» (bolla Vox in excelso, 22 marzo 1312)". Perché allora si parla di sospensione? Sono convinto che, sul piano del diritto, l'Ordine Templare - essendo nato prima del riconoscimento della Chiesa - possa aver continuato la sua esistenza anche dopo che tale riconoscimento viene a mancare e che, pertanto la Chiesa non ha alcun potere per ricostituirlo! Mi spiego con un esempio puerile. Se io ho un salone di vendita d'auto e un'importante casa costruttrice mi concede di vendere i suoi veicoli con tanto di insegna luminosa, non vedo perché - il giorno che questa concessione mi dovesse essere revocata - io non possa proseguire la mia attività commerciale di prima... Se, poi, la concessionaria decide di riaprire un centro dandogli il mio nome e caratteristiche effettua una vera e propria usurpazione.
    Un'ultima cosa: Perché questa studiosa afferma che Filippo IV avrebbe razziato buona parte del tesoro dei Templari? Esiste un documento, una testimonianza? Un inventario in tal senso? La realtà storica ci insegna che il re proseguì con maggiore accanimento per anni la persecuzione dell'Ordine forse proprio perché non aveva trovato nulla? Oppure egli rapresentava inconsapevolmente il braccio armato che doveva distruggere il Tempio in quanto divenuto troppo pericoloso e incontrollabile? Scusate se mi sono dilungato troppo. Cordialmente.
    Walter Grandis, giornalista e saggista (walter@tele2.it) Trieste 24 dicembre 2009.

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