martedì 20 ottobre 2009
IL COLEOTTERO-SPIA
Un gruppo di ricercatori dell'Università della California a Berkeley, nel quadro di una ricerca finanziata dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), è riuscito a impiantare dei sistemi di stimolazione neuromuscolare in alcuni coleotteri, così da controllarne da remoto il volo.
Come riferiscono in un articolo pubblicato su “Frontiers in Integrative Neuroscience”, Hirotaka Sato, Michel Maharbiz e collaboratori, sugli insetti sono stati impiantati micro-stimolatori, micro-batteria e micro-ricevente quando erano ancora allo stato pupale. Successivamente, una volta raggiunta la forma adulta, sono stati in grado di stimolarne il cervello in modo da indurli a prendere il volo e dirigersi dove desideravano.
Negli esperimenti sono stati utilizzati coleotteri di varia taglia, da Cotinis texana, lunga poco più di due centimetri, fino alla grande Megasoma elephas, che raggiunge i 20 centimetri, passando per Mecynorhina torquata (7 centimetri).
In precedenza erano già stati sviluppati tentativi di "telecomandare" in modo analogo degli insetti, e in particolare scarafaggi, ma questa è la prima volta che si riesce a controllare da remoto insetti volanti.
In realtà, l'ipotetica applicazione militare di questi scarabei “cyborg” appare alquanto problematica – ha osservato Noel Sharkey noto esperto di intelligenza artificiale dell'Università di Sheffield - dato che, esclusa l'alternativa illegale di utilizzarli come vettore di agenti chimici o biologici, ciò richiederebbe l'ulteriore aggiunta di un sistema di localizzazione GPS dell'insetto ed eventualmente di una microtelecamera, eccedendo però così le capacità di trasporto anche delle specie più grandi.
I ricercatori di Berkeley osservano però che questi insetti possono in realtà servire da utili modelli per la messa a punto di micro-robot aerei, o NAV (Nano Air Vehicle), a cui la DARPA è interessata per applicazioni in scenari di battaglia urbana.
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