venerdì 9 ottobre 2009

BOMBARDATO UN CRATERE LUNARE PER VEDERE SE C'E' ACQUA



Obiettivo centrato. Esattamente come previsto alle 13 e 31 minuti (ora italiana) il razzo Centaur ha colpito la Luna in prossimità del Polo Sud. Punto d'impatto il cratere Cabeus. "La velocità con il quale il razzo, dalpeso di 2.366 kg, ha toccato la Luna era di 9.000 km all'ora", ha spiegato Daniel Andrews, responsabile del progetto LCROSS.

Dopo quattro minuti anche la sonda LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite), dal peso di 891 kg e che era rimasta agganciata a Centaur fino a questa notte alle 3 e 50 (da quando venne lanciata lo scorso mese di giugno), è stata fatta scontrare con la Luna in un luogo poco distante da quello in cui ha impattato Centaur.

Questa differenza di tempi è servita a far sì che gli strumenti a bordo della LCROSS potessero raccogliere le informazioni dalla nube di detriti prodotti dallo scontro tra Centaur e il suolo lunare, attraverso la quale è penetrata prima di impattare con la superficie. La strumentazione di bordo era composta da fotocamere, in grado di riprendere a diverse lunghezze d'onda, da quella del visibile al vicino e medio infrarosso, da spettrometri, ossia strumenti in grado di analizzare la composizione chimica del materiale fatto innalzare nello spazio e da un fotometro, in grado di misurare la luminosità del flash prodotto dall'impatto di Centaur con la Luna.

Contrariamente a quanto ipotizzato, però, nel momento dell'impatto non vi è stato osservato alcun lampo luminoso, ma gli strumenti a bordo della sonda LCROSS hanno comunque raccolto tutte le informazioni previste e dalle analisi successive è risultato che essa è riuscita a fotografare il cratere che ha prodotto Centaur. Alle 13 e 35 infine, anche LCROSS è impattata sulla superficie lunare. "Tutto OK, è stato un grande lavoro", ha detto Rusty Hunt, direttore di volo.

Nonostante la certezza dei dati raccolti la Nasa non si è sbilanciata nel dire se è stata trovata acqua o meno. Da alcuni grandi osservatori invece, tra i 20 che hanno puntato i loro telescopi alla Luna, sono stati raccolti elementi che farebbero pensare che del vapore acqueo è fuoriuscito dal terreno nel momento dell'impatto. Tra questi il telescopio Gemini North e il Keck Telescope posti sulle Hawaii. Altri telescopi invece, tra cui l'Hubble Space Telescope, neccessitano molto più tempo per giungere a dei risultati finali.

La caccia all'acqua ghiacciata è iniziata anni fa, ma solo poche settimane or sono un piccolo drappello di sonde avrebbe dato conferma della sua esistenza. I dati raccolti da LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), una sonda lanciata dallo stesso razzo che ha portato alla Luna LCROSS e dalla sonda indiana Chandrayaan-1, sono tutti a favore della presenza di acqua un po' ovunque sulla Luna ed in particolare proprio in prossimità del Polo Sud.

Tant'è che l'iniziale cratere Cabeus-A scelto come luogo di impatto di Centaur, prima della sua partenza, è stato cambiato con Cabeus (un cratere con un diametro di 96 km e una profondità media di 4 km) proprio perché quest'ultimo sembra presentare una maggiore presenza di ghiaccio al suo interno. I crateri polari infatti, sono luoghi ideali per trattenere il ghiaccio in quanto in alcuni di essi la luce del Sole non riesce mai a penetrarvi e dunque, le temperature rimangono costantemente al di sotto dei -173° C, al punto che in uno di essi si è registrata la temperatura più bassa di tutto il sistema solare, con -240°C. "Se si vuole estrarre acqua dal suolo lunare è necessario capire dove vi è la maggiore concentrazione", ha detto Michael Bicay, direttore scientifico all'Ames Research Center.

Mentre si stanno analizzando i primi dati, il mondo scientifico è diviso sulla provenienza dell'acqua lunare. Le ipotesi che erano state fatte nel passato sostenevano che l'acqua potesse essere arrivata da comete oppure da ioni (atomi con un elettrone in meno) di idrogeno portati dal "vento solare", i quali combinandosi con l'ossigeno presente sulla Luna avrebbero originato l'acqua. "Ci sono anche modelli che danno ragione ad entrambi le ipotesi", ha spiegato Roger Clark dell'U. S. Geological Survey. Ma Arlin Crotts della Columbia University che aveva previsto la presenza di acqua con una ricerca che verrà pubblicata su Astrophysiacl Journal, sostiene che l'acqua lunare potrebbe essere arrivata dal suo interno, "la quale", sostiene Crotts, "è arrivata in superficie attraverso fessure presenti nelle rocce. E' noto, infatti, che nella crosta lunare più profonda c'è acqua e dunque non si capisce perché essa non debba arrivare fin sotto il Sole come arrivano i gas".

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